il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
ma doveva dare testimonianza alla luce".
Il vangelo di questa terza domenica di Avvento inizia così! Ancora Giovanni questo personaggio alquanto strano, lo abbiamo ascoltato domenica scorsa, mangiava miele selvatico e locuste e si vestiva di peli di cammello. Fin qui ci potremmo anche stare! Ma il deserto per predicare e gridare? E oggi come se non bastasse il vangelo ci dice che vuole essere testimone della luce? Come? Sì sì, testimone della luce! Si può essere testimoni di un evento, di un fatto, di quasi tutto, ma della luce? Come si fa a testimoniare la luce? Ancora una volta il vangelo è strano! Ancora una volta il vangelo ci sconvolge! Eppure il cammino di Avvento, e cioè di accoglienza di Gesù, di accoglienza della Luce che viene nelle tenebre, è proprio questo. Lasciarsi sconvolgere da Gesù il Cristo! Anche gli Ebrei lo aspettavano, ma sicuri della loro attesa e di chi attendevano (credevano di conoscerlo prima ancora della sua manifestazione) non lo hanno riconosciuto! E noi? Lo abbiamo riconosciuto? Lo riconosceremo in questo 2008? O abbiamo chiuso a Dio le possibilità di manifestarsi come Lui voglia? E allora: testimone della luce!
O Dio, Padre degli umili e dei poveri, che chiami tutti gli uomini a condividere la pace e la gioia del tuo regno, mostraci la tua benevolenza e donaci un cuore puro e generoso, per preparare la via al Salvatore che viene.
(Dalla liturgia della III domenica di avvento B).
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