domenica 14 dicembre 2008

Testimone della luce?

Giovanni 1,6-8

"Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce".

Il vangelo di questa terza domenica di Avvento inizia così! Ancora Giovanni questo personaggio alquanto strano, lo abbiamo ascoltato domenica scorsa, mangiava miele selvatico e locuste e si vestiva di peli di cammello. Fin qui ci potremmo anche stare! Ma il deserto per predicare e gridare? E oggi come se non bastasse il vangelo ci dice che vuole essere testimone della luce? Come? Sì sì, testimone della luce! Si può essere testimoni di un evento, di un fatto, di quasi tutto, ma della luce? Come si fa a testimoniare la luce? Ancora una volta il vangelo è strano! Ancora una volta il vangelo ci sconvolge! Eppure il cammino di Avvento, e cioè di accoglienza di Gesù, di accoglienza della Luce che viene nelle tenebre, è proprio questo. Lasciarsi sconvolgere da Gesù il Cristo! Anche gli Ebrei lo aspettavano, ma sicuri della loro attesa e di chi attendevano (credevano di conoscerlo prima ancora della sua manifestazione) non lo hanno riconosciuto! E noi? Lo abbiamo riconosciuto? Lo riconosceremo in questo 2008? O abbiamo chiuso a Dio le possibilità di manifestarsi come Lui voglia? E allora: testimone della luce!

O Dio, Padre degli umili e dei poveri, che chiami tutti gli uomini a condividere la pace e la gioia del tuo regno, mostraci la tua benevolenza e donaci un cuore puro e generoso, per preparare la via al Salvatore che viene.
(Dalla liturgia della III domenica di avvento B).

domenica 7 dicembre 2008

Prestare attenzione: lavori in corso sul manto stradale del cuore!

Marco 1,1-8

"Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo»".

Continua il nostro cammino di Avvento e continua il nostro impegno nell'accogliere il Signore essendo SVEGLI e VEGLIANDO!
Oggi come il profeta Isaia ci ricordava: «Nel deserto preparate la via al Signore,spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.Ogni valle sia innalzata,ogni monte e ogni colle siano abbassati;il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata.Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno,perché la bocca del Signore ha parlato», occorre mettere mano all'altimetria del nostro cuore e far sì che il tutto diventi piano. Dunque occorre verificare i monti e le colline presenti a causa dei nostri peccati d'azione e quantomeno cercare di abbassarli e occorre verificare le valli causate dai nostri peccati d'omissione e tentare di livellarle.
Che dire? Buon lavoro a tutti noi e mi raccomando occorre sbrigarsi perché il Natale è alla porte.

O Dio, Padre di ogni consolazione, che agli uomini pellegrini nel tempo hai promesso terra e cieli nuovi, parla oggi al cuore del tuo popolo, perché in purezza di fede e santità di vita possa camminare verso il giorno in cui manifesterai pienamente la gloria del tuo nome.
(Dalla liturgia della II domenica di Avvento B).

lunedì 1 dicembre 2008

Ma quale Natale vuoi?

Attenzione intervento lungo e polemico:
leggilo solo se hai pazienza!

Marco 13,33-37

"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!»."

Vegliate! Già credo proprio che dovremmo tutti accogliere questo invito di Gesù all'inizio di questo nuovo anno liturgico e all'inizio di questo nuovo avvento! Sarà il caso di prendere sul serio questo invito o no? Allora mi chiedo e chiedo a te che leggi: cosa ne abbiamo fatto di questo invito che il Signore ci ha fatto? Ieri siamo stati tutte e due a messa e abbiamo ascoltato questo invito! Dov'è finito in noi il vangelo ascoltato ieri? Già lo abbiamo dimenticato? Abbiamo assolto il nostro "precetto domenicale" e sì, siamo stati a messa ma il vangelo?
E mi ripeto che occorre vegliare perché la conosciamo questa vero:

sì che la conosciamo è la corona d'avvento. E allora mi chiedo e ti chiedo: sai a cosa serve? Perché la facciamo? Se la risposta che ci viene in mente è per segnare il cammino d'avvento delle quattro domeniche occorre dirci subito che la risposta è sbagliata. Mica siamo tutti malati del morbo di Alzheimer vero? Ci riusciamo a tenere il conto di quattro domeniche che passano senza bisogno di quattro candele vero? E allora la corona a che serve? Ma non sarà per farci capire che giorno dopo giorno "venne nel mondo la luce vera" (Gv1,19)? E non sarà per questo che la notte di Natale la corona sparisce per far posto a Gesù la nostra luce vera? E non sarà che nell'avvento dovremmo prepararci per accogliere questa luce cioè Gesù che non rinasce il 25 dicembre ma è nato una volta per tutte ed è presente nelle nostre vite?
Mi permetto di chiedermi e chiederti un'altra domanda, li conosciamo questi vero:

sì che li conosciamo sono i famosi regali che "babbo natale" ci porta. E allora mi chiedo e ti chiedo: sai perché ci si fa i regali a Natale? Se la risposta checi viene in mente è perché ci vogliamo bene o per festeggiare occorre dirci subito che la risposta è sbagliata. Abbiamo bisogno del giorno 25 dicembre per farci dei regali? Credo proprio di no. Ma non sarà che ci scambiamo i regali per ricordarci che Dio Padre ci ha fatto Lui stesso un regalo, il nostro regalo più grande ossia Gesù Suo Figlio?
Mi permetto di chiedermi e chiederti un'altra domanda, la conosciamo questa vero:

sì che la conosciamo è una tavola pronta e magari proprio per il pranzo di Natale. Ma perché il Natale deve essere per forza il "Natale con i tuoi..."? Se la risposta che abbiamo è perché a Natale si deve fare occorre dirci subito che la risposta è sbagliata. Natale con i tuoi... tutti i parenti insieme e il 26 dicembre? Gioco dell'uva ciascuno a casa sua. Quanta voglia vero di mangiare insieme. Abbiamo bisogno del 25 dicembre pre pranzare tutti insieme?

Credo che dobbiamo davvero vegliare! Svegliarci dal lungo sonno nel quale ci siamo tuffati con tutto noi stessi dimenticandoci che siamo cristiani e figli di Dio. Riscopriamo il perché di tante cose, svegliamoci, vegliamo, continuiamo ad insegnare ai più piccoli quelle cose che forses a noi ci sono state tramandate perché anche loro i più piccoli hanno il diritto di sapere che Natale non è il Natale dei panettoni, torroni, pranzi infiniti e cene di veglia infinite, regali e quant'altro ci viene messo davanti e presentato come il vero natale. Svegliamoci.

Leggi queste parole, prova a pensare... sveglia, veglia, leggi e rileggi... potremmo dedicarle noi a Dio ma potremmo anche averle ricevute in dono da Dio e magari da una persona che ci ama davvero e che Dio ci ha messo vicino come espressione del suo personale amore per noi:

"per ricordarti che il mio amore è importante
che non importa ciò che dice la gente
poi amore dato amore preso amore mai reso
amore grande come il tempo che non si è arreso
amore che mi parla coi tuoi occhi qui di fronte
sei tu sei tu sei tu... sei tu sei tu sei tu...
il regalo mio più grande"

Tiziano Ferro, Alla mia età, Il mio regalo più grande, 2008.

O Dio, nostro Padre, nella tua fedeltà che mai vien meno ricordati di noi, opera delle tue mani, e donaci l’aiuto della tua grazia, perché attendiamo vigilanti con amore irreprensibile la gloriosa venuta del nostro redentore, Gesù Cristo tuo Figlio.
(Dalla liturgia della I domenica d'Avvento B).