"Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo".
Matteo continua a comunicarci quella che è stata la sua esperienza di fede vissuta: il significato del costruire la propria casa sulla rocci e non sulla sabbia, l'evento della sua chiamata mentre era sudeuto al banco delle imposte, il mandato di andare dalla pecore che erano sperdute come senza pastore ed oggi il comando della NON-PAURA!
Primo tempo,
Niente paura,
2007)
Ci sono almeno due modi per non aver paura uno di questi è quello di considerare ciò di cui noi abbimo paura alla luce del tempo che inesorabilmente secondo dopo secondo passa... e allora ci pensa la vita! L'altro modo che mi viene in mente è quello suggerito da Gesù: non dobbiamo avere paura perché quello che è nascosto sarà manifestato!!! Cioè? Cosa è nascosto? Da bambino pensavo che questa frase si riferisse al negativo e dunque... tutto ciò che noi facciamo di male sarà rivelato e non ci possiamo nascondere! Buffo vero? Invece Gesù ci sta dicendo qualcosa di molto bello: Matteo ha seguito Gesù, Matteo ha sentito le grandi predicazioni di Gesù alle folle, Matteo ha sentito i piccoli discorsi detti da Gesù nel privato e nell'initimità solo ai dodici o addirittura solo a parte di essi. Ecco allora che tutto questo deve essere rivelato. Noi siamo i destinatari, ma noi siamo anche la sua Chiesa i suoi Figli, coloro che il Padre ha reso destinatari del suo Amore... e allora ecco che il dono di grazia non è come la caduta! E già, la caduta è entrata nel mondo a causa dell'uomo e del suo peccato e così la morte: la nostra grande e ultima paura, ma il dono di grazia è entrato nel mondo a causa di un uomo-Dio e questa porta a tutti la salvezza e la vita eterna: doni molto più grandi della morte.
E noi? Noi parliamo delle nostre morti o del dono di grazia? Di che cosa siamo portatori? Se Matteo non si fosse fatto discepolo noi oggi non parleremo di ciò... e allora all'ascolto e buona missione!
O Dio, che affidi alla nostra debolezza l’annunzio profetico della tua parola, sostienici con la forza del tuo Spirito, perché non ci vergogniamo mai della nostra fede, ma confessiamo con tutta franchezza il tuo nome davanti agli uomini, per essere riconosciuti da te nel giorno della tua venuta.
(Dalla liturgia della XII domenica del Tempo Ordinario A).
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