martedì 8 aprile 2008

Ti amo!!!

Intervento insolito... in questi giorni ho riflettuto su questo testo e allora ve lo voglio proporre... ma mi sono divertito a sostituire tutti i personaggi, in questo modo non ci saranno pregiudizi nel leggere il testo... chissà se qualcuno lo conosce? Bè qualcuno potrebbe... eccome se potrebbe. Vi lascio alla lettura e al commento...


[Nome2]. Questa povera cosa di [Nome2], questo crepitio della luce nella luce, questo bisbiglio del silenzio al silenzio, è a ciò che parla [Nome1], quando parla a [nome3] o a [Nome4], la piccola [Nome4]. È innamorato. Quando si è innamorati si parla al proprio amore e a lui soltanto. Ovunque, sempre. E che si dice al proprio amore? Gli si dice «ti amo», che è come dire quasi niente – il quasi niente di un sorriso, il balbettio di un servo al padrone che gli dà tutto, mille volte tutto.
[…]
Fa con il suo amore come il bambino davanti al muro con la sua palla: lancia la sua parola, la palla di parola luminosa, il «ti amo» arrotolato su se stesso, la lancia contro un muro che da lui dista tutti quei giorni che gli restano da vivere, poi aspetta che la palla rimbalzi, lancia migliaia di palle, nessuna ritorna mai, lui continua sempre sorridente, fiducioso: il gioco è in se stesso la sua ricompensa. L’amore è in se stesso al sua risposta.
Sì, qualcosa di più la dice. Dice: ti amo e sono desolato di amarti così poco, di amarti così male, di non saperti amare. Infatti, più si avvicina alla luce, più si scopre pieno di ombre. Più ama, più si riconosce indegno di amare. Poiché nell’amore non esiste progresso, non esiste perfezione che un giorno si possa raggiungere. Non esiste un amore adulto, maturo e ragionevole. Davanti all’amore non vi è nessuno adulto, solo dei bambini, questo spirito infantile che è abbandono, spensieratezza, spirito della perdita di spirito. L’età addiziona. L’esperienza accumula. La ragione costruisce. Lo spirito infantile non calcola niente, non ammucchia niente, non edifica niente. Lo spirito infantile è sempre nuovo riparte sempre dalle origini del mondo, dai primi passi dell’amore. L’uomo razionale è un uomo accumulato, ammucchiato, costruito. L’uomo infantile è il contrario di un uomo addizionato su se stesso: è un uomo sottratto a sé, che rinasce in ogni nascita di tutto. Un imbecille che gioca a palla. O un [Nome1] che parla a [Nome2]. O l’uno e l’altro insieme.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Nelle difficoltà e nell'oppressione del logorio di ogni giorno, quando tutti voglio dirti chi sei e cosa devi fare, mi sono trovata ad urlare forte un BASTA!!! e quell'urlo partito dal luogo più profondo di me stessa è arrivato fino in cielo.

E un giorno di qualche mese fa, mentre ero a messa, mi girava in mente quella frase: "Dì soltanto una parola e io sarò salvato"...mi domandavo...ma qual può essere questa parola?...magari lo sapessi...

...e poco dopo guardando distrattamente il crocifisso ci provai...

"Dì soltanto una parola e io..."

E ascoltai nel profondo di me:"TI AMO!".

E sapete che c'è? Lo sai che c'è mio caro prete...che ci ho creduto! Ci credo e tutte le volte che sono stanca durante la giornata guardo il crocifisso e lui mi ripete: "Ti amo!".

Se non sei amato, non puoi amare...ma se sei amato, puoi amare anche chi non ti ama e poi puoi riposare il tuo cuore e il tuo corpo lì dove c'è l'amore...ai piedi di Gesù Crocifisso Risorto.

E' un mistero grande che agli occhi degli altri ti fa debole e bambino, un fallito...ma come potervi rinunciare? E veramente troppo per poterlo lasciar andare...ne vale davvero tutta la sofferenza!

Ti ringrazio per tutto...anche per questo Blog. A presto!
Ciao Bea!