"C’era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. L’amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d’olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. Poi disse ad un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza".
Noi siammo tutti amministratori della nostra stessa vita, quella vita che abbiamo ricevuto in dono dal nostro Dio. Ogni giorno abbiamo la possibilità di effettuare molte scelte: possiamo essere amministratori buoni o disonesti. Ma la chiave di lettura da non dimenticare è quella che ci è stata donata domenica scorsa: se siamo stati amministratori disonesti, se lo siamo o se lo saremo, il nostro Dio non ci licenzierà come il padrone nella parabola ma ci accoglierà come il pastore che va in cerca della pecora smarrita, come la donna che cerca la dramma perduta e come il padre che attende il figlio che ha sperperato tutti i suoi averi. Allora è possibile anche per noi rinunciare ai 50 barili d'olio in più e alle 20 misure di grano in più che anziché intascare possiamo ridistribuire equamente ai nostri fratelli affinché tutti abbiano di che vivere.
O Padre ... abbi pietà della nostra condizione umana;
salvaci dalla cupidigia delle ricchezze...
(Dalla liturgia della XXV domenica tempo ordinario C).
salvaci dalla cupidigia delle ricchezze...
(Dalla liturgia della XXV domenica tempo ordinario C).
L'amore che non sa perdonare non è vero amore...
L'amore che non sa diminuire per far spazio all'altro non è vero amore...
L'amore che non sa andare incontro all'altro non è vero amore...
L'amore che non sa rinunciare per donarsi non è vero amore... ma:
L'amore che non sa diminuire per far spazio all'altro non è vero amore...
L'amore che non sa andare incontro all'altro non è vero amore...
L'amore che non sa rinunciare per donarsi non è vero amore... ma:
Gesù Cristo, da ricco che era, si fece povero, per arricchire noi con la sua povertà. (2 Cor 8,9).
2 commenti:
grazie...dai tanti commenti che ho sentito oggi su questa parola, forse questo è l'unico che guarda non alle tasche ma al mio cuore. E grazie per la speranza che mi ricordi sempre... di quel Dio che ci invita a non rubare e se poi ci capita...ci perdona perchè conosce la nostra povertà. Sai spesso ho desiderato un cuore come quello di Dio, che sa perdonare e non resta arrabbiato per le povertà degli altri...cosa dire?
Probabilmente...donami, o Dio un cuore nuovo, crea in me, o Dio, uno spirito nuovo.
A presto! Ovolina :)
E' proprio vero L'amore che non sa perdonare non è vero amore...
L'amore che non sa andare incontro all'altro non è vero amore...ma non so se sono veramente all'altezza di AMARE..è facile dire di amare qualcuno ma è difficile farlo..perchè magari si da un peso sbagliato a questa parola meravigliosa...durante l'omelia di domenica hai detto che chi è disonesto nel "piccolo"lo è anche nel "grande" e chi è onesto nel "piccolo" lo è anche nel "grande"...a volte è difficile perdonare ma è ancora + difficile amare come ci ama Dio di un amore incondizionato senza chiederci nulla in cambio...ancora GRAZIEE!!! per quello che hai fatto e continui a fre ogni giorno per me!!!un bacino..:):)
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