domenica 30 dicembre 2007

Non fatevi tentare dal male: state lontani da questo luogo di peccato!

"Non fatevi tentare dal male: statate lontani dal questo luogo di peccato!" è la frase con cui si apre il film commedia musicale Moulin Rouge, Stati Uniti, 2001.

Sembra strano ma casualmente proprio all'interno di questo film è contenuta una delle citazioni che preferisco di più: "The greatest thing, you’ll ever learn is just to love, and be loved in return!". Eppure proprio la citazione che uno non si aspetterebbe di trovare mai in un luogo dove l'amore si vende e si compra. L'Amore?

Difficile commentare, difficile poiché credo sia semplicemente una verità: imparare l'arte di amare e di lasciarsi amare. Non si può amare se non si è amabili, non si è amabile se non si è capaci di amare. Naturalmente non parliamo di un surrogato ma dell'amore vero. Lascio a voi la parola...

P.S.:1 Forse qualcuno si starà chiedendo come mai questo intervento e non il solito sul vangelo domenicale... e poi proprio oggi solennità della Santa Famiglia, già... meditiamo gente... il vangelo, la buona notizia, spesso è coperta da altre notizie che buone non sono... e davanti a ciò che facciamo noi cristiani? Meditiamo gente: The greatest thing, you’ll ever learn is just to love, and be loved in return!... Maria e Giuseppe una delle tante famiglie che hanno attraversato grosse crisi proprio come le famiglie di oggi... ma hanno amato e si sono lasciati amare! ... buona festa della santa famiglia a tutti!

P.S.:2 Non posso non esprimere i più sentiti ringraziamenti ad un amico che mi ha permesso di passeggiare per le strade di Montmartre e Pigalle, di scattare la foto qui sopra e di rendermi conto effettivamente del "bisogno d'amore che c'è", bisogno che non sempre viene colmato dall'arte di amare ma proprio dai tanti surrogati messi a disposizione in una compra-vendita spietata "fin quando fa male fin quando ce n'è".

martedì 25 dicembre 2007

Deum de Deo lumen de lumine...

... la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta...

Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.


(Enya, Amarantime - Special Chrstmas Edition, Adeste Fideles, 2006)
Si ringrazia la redazione di un sito a me caro per il prestito foto!!!


Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.

Cfr., Giovanni 1,1-18

domenica 23 dicembre 2007

Accogliere e generare Gesù? Noi?

Matteo 1,18-24

"Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa".

In quest'ultima domenica di Avvento ci viene proposto l'esempio e di Maria e di Giuseppe, "giusti" davanti a Dioo che accolgono la sua volontà mettendola in pratica. Non si può nascondere però la difficoltà provata da Giuseppe, ed è proprio questa che ci incoraggia, perché lui come noi, vive un disagio davanti alla colontà di Dio. Giuseppe è colui che, davanti alla difficoltà riesce ad ascoltare la parola di Dio "un angelo del Signore gli disse..." ed è colui che mette in pratica ciò che ha ascoltato "quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore...".

O Dio, Padre buono, tu hai rivelato la gratuità e la potenza del tuo amore, scegliendo il grembo purissimo della Vergine Maria per rivestire di carne mortale il Verbo della vita: concedi anche a noi di accoglierlo e generarlo nello spirito con l’ascolto della tua parola, nell’obbedienza della fede.
(Dalla liturgia della IV domenica d'Avvento A).

Mi preme evidenziare due richieste contenute in questa preghiera: "accogliere" e "generare", in relazione a due atteggiamenti "ascolto della parola" e "obbedienza della fede". Anche noi possiamo accogliere e generare Gesù se ascoltiamo e obbediamo a quanto ascoltato. Insomma proprio quello che hanno fatto Maria e Giuseppe... nonostante le difficoltà.

domenica 16 dicembre 2007

La vera prigione!

Matteo 11,2-11

"In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui»".

Giovanni, il grande profeta, è in crisi! Anche lui, che ha speso la sua vita per preparare la via del Signore, nel momento in cui Egli è venuto non lo riconosce: "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettarne un altro?". Eppure i segni erano chiari, Gesù davvero stava cambiando le situazioni di morte in situazione di vita. Allora ecco che il nostro cammino d'Avvento continua e continua facendoci pregustare la vicinanza del Signore che viene e al contempo il grosso rischio che anche noi, come Giovanni, non lo riconsciamo e ne aspettiamo un altro.


Ecco la vera prigione,

non quella in cui si trova Giovanni

ma quella in cui ci troviamo noi

ogni qual volta
non Lo riconosciamo!


Sostieni, o Padre, con la forza del tuo amore il nostro cammino incontro a colui che viene e fa’ che, [...] accogliamo con rendimento di grazie il vangelo della gioia.
(Dalla liturgia della III domenica di Avvento A).

lunedì 10 dicembre 2007

Holy Mother

Avrei voluto pubblicare questo intervento l'8 dicembre solennità dell'Immacolata Concezione, non so perché ma non l'ho fatto! Lo faccio ora... per una persona a me cara, per me importante e a cui voglio davvero bene. Questa persona sicuramente capirà il perché! Naturalmente questo non significa che non siete autorizzati ad esprimere il vostro parere su questa canzone-preghiera un pò datata ma a mio avviso stupenda sia musicalmente sia verbalmente. Haha! Chissà quanti di voi la conoscevano?

Holy Mother - Eric Clapton
(Eric Clapton - Luciano Pavarotti)

Holy mother, where are you?
Tonight I feel broken in two.
I’ve seen the stars fall from the sky.
Holy mother, can’t keep from crying.
Oh I need your help this time,
Get me through this lonely night.
Tell me please which way to turn
To find myself again.
Holy mother, hear my prayer,
Somehow I know you’re still there.
Send me please some peace of mind;
Take away this pain.
I can’t wait, I can’t wait,
I can’t wait any longer.
I can’t wait, I can’t wait, I can’t wait for you.
Holy mother, hear my cry,
I’ve cursed your name a thousand times.
I’ve felt the anger running through my soul;
All I need is a hand to hold.
Oh I feel the end has come,
No longer my legs will run.
You know I would rather be
In your arms tonight.
When my hands no longer play,
My voice is still, I fade away.
Holy mother, then I’ll be
Lying in, safe within your arms.


per chi l'inglese lo spikka not very well:

Santa Madre
Santa Madre, dove sei? Stanotte mi sento spezzato in due ho visto le stelle cadere dal cielo Santa Madre, non riesco a smettere di piangere.
Oh, ho bisogno del tuo aiuto in questo momento fammi superare questa notte solitaria. Ti prego dimmi quale strada prendere per ritrovare me stesso.
Santa Madre, ascolta la mia preghiera in qualche modo so che sei ancora qui ti prego inviami un pò di pace nella mente cancella questa sofferenza.
Non posso aspettare, non posso aspettare non posso aspettare ancora a lungo non posso aspettare, non posso aspettare non posso aspettare per te.
Santa Madre, ascolta il mio pianto ho bestemmiato il tuo nome migliaia di volte ho sentito la rabbia correre nella mia anima tutto ciò di cui ho bisogno é una mano da stringere.
Oh, sento che la fine é venuta le mie gambe non correranno più per molto sai che preferirei essere nelle tue braccia stanotte.
Quando le mie mani* non porteranno più a nulla la mia parola é "Mi fermo"*, lentamente scompaio Santa Madre, allora vorrei essere disteso al sicuro tra le tue braccia.

domenica 9 dicembre 2007

Razza di vipere!

Matteo 3,1-12

"In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile»".

Due elementi di un unico luogo: il deserto e il fiume. E il luogo? Ma certo, il luogo è la nostra vita e i due elementi sono i nostri deserti, tutte quelle situazioni dove c'è aridità, e il fiume che inesorabilmente, deserto o non, continua a passare, e dove passa lascia il segno: c'è vita!
Ecco allora che Giovanni Battista predica la conversione, il rendersi conto della "strada" / "strade" errate intraprese e il decidersi per convergere su quella buona, vicino al fiume, vicino alla vita!
"Razza di vipere!": ci va tosto Giovanni... ma dovremmo tradurre "genia di vipere" ossia coloro che non hanno una madre umana ma hanno per madre una vipera, un serpente, Il Serpente! Invece Giovanni ci dice che possiamo davvero ricevere il battesimo, non solo quello di conversione, ma quello di "Spirito e fuoco" quello che da figli di serpente ci dona la grazia di divenire Figli di Dio: altre che "Abramo per padre", possiamo avere Dio per Padre, e lo abbiamo realmente.

Dio dei viventi, suscita in noi il desiderio di una vera conversione [...]
(Dalla liturgia della II domenica di Avvento A).

P.S.: Molti mi hanno detto che l'intervento precedente è piaciuto molto e ha fatto riflettere, se volete, continuate a postare anche su quello!

giovedì 6 dicembre 2007

La via dell'amore... che non desidera che consumarsi!

Quando l'amore vi chiama seguitelo
anche se ha vie sassose e ripide.

E quando vi parla, credete in lui,
benché la sua voce possa disperdere i vostri sogni
come il vento del nord devasta il giardino.

Poiché come l'amore vi esalta, così vi crocifigge,
e come vi matura, così vi poterà.

E vi consegna al suo sacro fuoco,
perché voi siate il pane santo della mensa di Dio.

Tutto ciò compie l'amore in voi,
affinché conosciate il segreto del vostro cuore
e possiate diventare un frammento
del cuore della Vita.

L'amore non dà nulla, fuorché se stesso
e non coglie nulla, se non in se stesso.

L'amore non possiede né vorrebbe essere posseduto,
perché l'amore è sufficiente all'amore.

E non pensate di poter dirigere l'amore,
perché, se vi trova degni, è lui che vi conduce.

L'amore non desidera che consumarsi!

Se amate davvero, siano questi i vostri desideri:
destarsi all'alba con un cuore alato
e ringraziare per un altro giorno d'amore;
addormentarsi a sera
con una preghiera per l'amato del cuore
e un canto di lode sulle labbra.

(Gilbran Kahlil Gilbran)


domenica 2 dicembre 2007

... con cuore attento e vigilante!

Matteo 24,37-44

"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo»".
Eccoci giunti alla prima domenica di avvento, un nuovo inizio dell'anno liturgico con un nuovo invito alla preparazione dell'accoglienza di Gesù che nasce. Tutto "nuovo" per un messaggio che a volte sembra essere "vecchio" e "conosciuto": Gesù che nasce muore e risorge per noi! Lo sappiamo così bene che forse l'avvento che è appena iniziato è già vecchio! Allora come fare per incarnare l'invito del vangelo di oggi a "vegliare" e ad "essere pronti"? Il vangelo sembra non suggerirci nulla di speciale! "due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l'altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l'altra lasciata": i due uomini e le due donne stanno facendo le stesse cose, infatti l'importante non è "cosa" si fa ma "come" lo si fa. Dunque non opere straordinarie ma opere ordinarie fatte con un cuore straordinario: attento al Signore che viene non solo il 25 dicembre ma tutti i giorni della nostra vita.

O Dio, Padre misericordioso, che per riunire i popoli nel tuo regno hai inviato il tuo Figlio unigenito, [...] risveglia in noi uno spirito vigilante perché camminiamo [...] fino a contemplarti nell'eterna gloria.
(Dalla liturgia della I domenica di avvento A).

Vi lascio con una domanda alla quale potete rispondere pubblicamente se volete o semplicemente in voi: come fare per rendere questo avvento davvero un'attesa vigilante? Quali i suggerimenti?