domenica 16 maggio 2010

... e, alzate le mani, ...

Lc 24,26-53

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.


“… e, alzate le mani, li benedisse”. Semplice annotazione o senso di tutto?
Il sacerdote dell’antica alleanza fungeva da collegamento tra gli uomini e Dio. Prendeva l’offerta del sacrifico dagli uomini impuri (un animale) lo sacrificava ed entrava alla presenza di Dio presentando l’offerta a nome dell’offerente e sempre a mani alzate tornava dalla presenza di Dio verso l’offerente per portargli la Sua benedizione. Dunque Luca non ci sta dando una semplice annotazione ma qualcosa in più, Luca ci sta dicendo che Egli, il Cristo, è l’unico e sommo sacerdote. Egli morto offre non un animale ma se stesso. E ora, solo ora, nel momento dell’ascensione Egli completa la sua opera, riporta agli uomini la benedizione di Dio. La benedizione di Dio continua ancora oggi, è una e vale per sempre, così come il suo sacrificio. Gli antichi sacerdoti dovevano ripetere l’azione ogni qual volta qualcuno voleva essere purificato, ora Cristo è l’unico e vero sacerdote, l’unico e vero tramite. Egli non solo alza le mani e riporta la benedizione di Dio su di noi, ma innaugura un passaggio nuovo, quello dell’umanità che sale in cielo. Perché se è vero che Egli da Dio era nato vero uomo, se è vero che è vissuto da vero uomo e vero Dio, se è vero che è morto e risorto da vero uomo e vero Dio è vero anche che è salito al cielo da vero Dio e vero uomo. La strada è aperta, l’umanità può finalmente giungere a Dio grazie a questo ponte, quello che il Pontefice ha realizzato per noi.

Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria.
(Dalla liturgia dell’Ascensione del Signore).