Loro: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
Lui «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato»; «Andiamo di nuovo in Giudea!».
Loro: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?».
Lui: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui»; «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo».
Loro: «Signore, se si è addormentato, si salverà».
Lui: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!».
Loro: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
Lei: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
Lui : «Tuo fratello risorgerà».
Lei: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno».
Lui: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?».
Lei: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Loro: «Il Maestro è qui e ti chiama».
Lei: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?».
Lui: «Signore, vieni a vedere!».
Loro: «Guarda come lo amava!»; «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Lui: «Togliete la pietra!».
Lei: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni».
Lui: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?»; «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato»; «Lazzaro, vieni fuori!»; «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
“Signore, manda già cattivo odore!” è la frase che ciascuno di noi usa per obiettare a Dio, quando si presenta con forza davanti ai nostri angoli oscuri del nostro cuore e pretende di “metterci mano”. Ognuno di noi ha quello pieghe del proprio cuore, ognuno di noi ha dei piccoli nascondigli che più o meno consapevolmente usa per riporvi tutte le cose brutte della propria vita, i propri difetti i propri peccati, e una volta riposti ben benino ci rotoliamo una bella pietra su. Ma il vangelo di oggi, all’interno della nostra quaresima, non ci fa fissare il nostro sguardo solo sull’ultima risurrezione che il Signore può portare nella nostra vita e soprattutto davanti alla nostra morte. Ovviamente per questo tema c’è tempo, ci sarà la pasqua per potervi riflettere, ma oggi? Di che risurrezione si parla? Della risurrezione che il Signore può portare nella nostra vita giorno per giorno. E allora c’è bisogno di coraggio, il coraggio della fede: “Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?”, il coraggio che Gesù ci chiede per togliere la pietra affinché Dio possa chiamare ad uscire, dalle pieghe del nostro cuore, proprio quelle cose di cui noi non solo non vorremmo più vedere, ma nemmeno sentire parlare, Egli le chiama fuori e le fa venire fuori da solo, non cose morte e stramorte che puzzano ma cose vive!
Carissimi se vogliamo davvero che tra 15 giorni sia Pasqua per ciascuno di noi, dobbiamo avere il coraggio di andare a togliere quella pietra! Che il Signore ci aiuti a vedere come le nostre piccoli e grandi morti non sono per la morte totale ma per la gloria di Dio, che siamo noi: gli uomini viventi! La sua gloria è la nostra vita!
Eterno Padre, la tua gloria è l'uomo vivente; tu che hai manifestato la tua compassione nel pianto di Gesù per l'amico Lazzaro, guarda oggi l'afflizione della Chiesa che piange e prega per i suoi figli morti a causa del peccato, e con la forza del tuo Spirito richiamali alla vita nuova.
(Dalla liturgia della quinta domenica di quaresima A).